Avviare un’attività commerciale, in Italia come all’estero, è sempre una scelta che necessita di particolare attenzione sia per l’investimento economico e i rischi connessi all’attività d’impresa, sia per le numerose pratiche burocratiche da affrontare.
Le ultime statistiche, che segnalano un costante e sensibile calo delle aperture di negozi nel nostro Paese (-8% nel 2023 sul 2022), confermano tra l’altro come ci si trovi ad affrontare un contesto altamente competitivo (con grandi brand e colossi dell’online) a farla da padrone.
Scopriamo dunque cosa c’è da sapere prima di avviare un’attività commerciale e quali sono i principali step da compiere (e decisioni da assumere) prima di iniziare l’attività e non farsi trovare impreparati.
Indice dei Contenuti
Come Avviare un’Attività Commerciale?
Avviare un’attività commerciale è un percorso entusiasmante ma anche impegnativo, che richiede pianificazione, ricerca e una comprensione approfondita di diversi aspetti chiave.
Ecco alcuni passaggi fondamentali e considerazioni importanti da tenere a mente:
Business plan
Il primo passo è senza dubbio la redazione di un piano d’impresa che possa sintetizzare in maniera dettagliata i contenuti e le caratteristiche del progetto.
Il documento, oltre a includere una descrizione del business, deve fornire un’analisi del mercato in cui si andrà ad operare, un piano di marketing, un piano operativo, un’idea di struttura organizzativa e previsioni finanziarie.
Tutte informazioni fondamentali per avere il quadro chiaro sull’attività da avviare e condividerle con eventuali soci o finanziatori.
Forma giuridica e registrazione
Il piano d’impresa deve ovviamente essere redatto con il supporto di professionisti esperti. La consulenza di un commercialista ad esempio, è cruciale per scegliere la forma societaria giusta per la propria impresa commerciale.
In Italia, tra le forme giuridiche più comuni vanno elencate l’impresa individuale, la società a responsabilità limitata (SRL), la società per azioni (SpA) e la società in nome collettivo (SNC). Ogni forma ha specifiche implicazioni legali, fiscali e amministrative.
In seguito si passa alla registrazione dell’azienda presso il Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio locale. Questo processo include anche l’ottenimento di un codice fiscale e di una partita IVA.
Licenze e permessi
Terzo grande step riguarda l’ottenimento di tutte le licenze e permessi necessari per lo svolgimento dell’attività.
Ogni diversa tipologia di impresa potrebbe richiedere diverse autorizzazioni. Anche in questo caso il supporto di professionisti è cruciale.
Ci si deve informare presso il Comune dove si intende operare e altri enti regolatori.
Assicurazioni
In base al tipo di attività può essere valutata anche l’opportunità di stipulare delle polizze assicurative per tutelarsi rispetto a specifici fattori di rischio.
Le compagnie assicurative mettono a disposizione anche dei prodotti su misura dei commercianti.
Un prodotto come DinamicaPlus Commercio ad esempio tutela i negozi da incendi e danni, garantisce copertura rispetto ai danni provocati dall’imprenditore e offre assistenza 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.
Le società di assicurazioni, in sostanza, offrono tutela da tutti gli imprevisti che possono causare la perdita di beni o l’interruzione dell’attività.
Tasse
Il successo dell’attività commerciale è legato anche ad una corretta analisi dei costi che l’impresa dovrà sostenere, a partire dalle tasse.
Prima di avviare l’impresa è fondamentale comprendere il sistema fiscale italiano e i relativi adempimenti (con le scadenze).
Si pensi all’IVA (Imposta sul valore aggiunto), come pure alle imposte sui redditi, i contributi previdenziali, le imposte comunali.
Anche qui, il consiglio è di consultare un commercialista per gestire correttamente tutti gli aspetti fiscali.
Lavoro
Infine, vale la pena sottolineare l’importanza di conoscere tutti gli aspetti legati al lavoro, dalle regole di un corretto recruiting e dell’assunzione di personale, fino alle normative in vigore sulla sicurezza e la salute sul lavoro.
Se si prevede di assumere dipendenti, è necessario familiarizzare con il diritto del lavoro italiano, che regola aspetti come contratti di lavoro, stipendi, orari di lavoro, ferie, e tutele sociali.
È obbligatorio, poi, garantire un ambiente di lavoro che sia sicuro e sano.
Questo obiettivo si raggiunge rispettando rigorosamente le normative sulla sicurezza sul lavoro, che includono la valutazione dei rischi e l’adozione di misure preventive.