Igrometro- Da tempi lontani l’essere umano si è posto il problema di misurare la quantità d’acqua presente nell’aria; in molti si sono cimentati, un primo igrometro funzionava misurando la variazione di peso di una balla di lana ma intorno al 1500 anche Leonardo da Vinci elaborò un igrometro meccanico, ovvero un apparecchio atto a misurare l’umidità nell’aria. Altri costruirono sistemi diversi ma ancora oggi il modello più semplice e diffuso di igrometro è quello a capello.
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Perché misurare l’umidità dell’aria
Si potrebbe pensare: ma una volta che so quanta umidità c’è nell’aria, cosa mi cambia? Nella vita di tutti i giorni, effettivamente, conoscere la quantità di vapore acqueo contenuto nell’aria ha un’utilità relativa.
Dalla quantità di umidità, però, dipende anche in parte la salute:
- Una quantità eccessiva favorisce l’insorgenza di disturbi osteo articolari e malattie dell’apparato respiratorio.
- Una quantità eccessivamente ridotta, ovvero un’aria troppo secca asciuga eccessivamente la bocca, la gola, i bronchi, aprendo la strada a processi infiammatori.
Gli allevatori e i floricoltori sanno perfettamente che mantenere l’umidità dell’aria entro un preciso campo di valore è importante per i risultati del loro lavoro. In meteorologia, poi, la conoscenza di questo dato e soprattutto della sua variazione è un valore fondamentale per procedere a previsioni attendibili.
Come si esprime il valore di umidità
Avrai sentito spesso parlare di “Umidità Relativa“: in verità il valore che senti spesso esprimere riferito all’umidità è proprio questo ma ti sei mai domandato che cosa significa?
L’aria ha una capacità di contenere acqua, o meglio vapore acqueo, in quantità variabile in funzione della temperatura e della pressione. L’umidità relativa è un valore espresso in percentuale che rappresenta il rapporto tra la quantità massima che l’aria può contenere in quella specifica situazione e la quantità realmente contenuta.
Quando questo valore arriva al 100% significa che l’aria non può contenere nemmeno un grammo in più, che è satura, quindi l’immissione di altro vapore acqueo condensa e precipita.
E’ importante conoscere il valore anche all’interno delle case per motivi di salute personale ma anche per mantenere sane le pareti. Un’aria troppo secca favorirebbe la formazione di crepe mentre un’umidità eccessiva favorisce lo sviluppo di muffe.
L’Igrometro
L’igrometro è, quindi, lo strumento che consente di misurare l’umidità dell’aria e fornisce l’indicazione in percentuale, l’umidità relativa. Il sistema più semplice è quello a capello.
I capelli hanno la capacità di variare la loro lunghezza in funzione dell’umidità. Un loro allungamento viene registrato, amplificato da un sistema di leve e indica un aumento dell’umidità, viceversa indica un’aria più secca.
L’igrometro a capello non è molto preciso, ha un’approssimazione del 5/10 % e necessita di frequenti tarature proprio per le variazioni delle caratteristiche dei capelli stessi che costituiscono l’elemento di misurazione.
L’Igrometro Elettronico
Nell’Igrometro elettronico viene sfruttata la capacità di specifici sensori di variare le loro caratteristiche elettriche con il variare dell’umidità. La differenza di conduzione dell’elettricità può essere facilmente misurata e trasformata in indicazione numerica digitale.
Questo tipo di igrometro è parecchio preciso una volta tarato correttamente e non necessita, solitamente e per usi comuni, di ulteriori tarature. Se usato per scopi scientifici, invece, al fine di avere risultati della massima attendibilità fino a dati infinitesimali, sarà necessaria una taratura periodica per la certezza del dato rilevato.
Vi sono altri tipi di Igrometro che, però, non vengono usati per la loro approssimazione e costo.
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